DON BEPO VILLAGGIO DEGLI SPOSI
Il murales dedicato a Don Bepo si trova nel cuore del Villaggio degli Sposi (Bergamo) ed è stato realizzato insieme ai ragazzi e alle ragazze dell’Oratorio Villaggio degli Sposi, con la preziosa collaborazione dell’artista Rise. L’opera racconta i momenti più significativi della vita di Don Bepo, una figura di grande importanza per la nostra comunità.
Questo progetto nasce dal profondo desiderio del quartiere e dell’oratorio di rendere omaggio a una persona che ha lasciato un segno indelebile nella vita del Villaggio e della città di Bergamo. Grazie all’impegno condiviso, l’opera rappresenta non solo la sua storia, ma anche i valori che ha incarnato e l’eredità che continua a vivere in ognuno di noi.
Le foto del murales sono accompagnate da didascalie che spiegano ciò che viene rappresentato in ogni immagine, offrendo una narrazione visiva dei momenti più significativi della vita di Don Bepo e dei valori che ha trasmesso alla comunità, rendendo quest’opera un simbolo di comunità e memoria condivisa.
Le casette: sono le villette del Villaggio degli Sposi che don Bepo ha fatto costruire per accogliere i “suoi ragazzi” cioè quei giovani diventati grandi che erano stati ospiti del Patronato e avevano imparato un mestiere alla sua scuola professionale. Una volta cresciuti don Bepo ha pensato che avessero bisogno di case dove potersi costruire una famiglia.
La chiesa con il ragazzino arrampicato sul muro: è il Patronato, voluto da don Bepo, che accoglieva bambini e ragazzi senza famiglia o bisognosi e si preoccupava di ospitarli e istruirli con la scuola professionale.
Le montagne: don Bepo era molto legato alle montagne di Bergamo, ai piani dell’Avaro c’era una cappella dove andava a pregare fin da molto anziano. A Santa Brigida ha aperto una residenza estiva per i ragazzi del Patronato. Inoltre durante la Seconda Guerra Mondiale ha aiutato moltissimi partigiani a scappare nascondendoli in montagna e dandogli la possibilità, così, di fuggire attraverso le montagne e raggiungere la Svizzera.
Il bambino, la Madonna, la bambina: don Bepo ha deciso in ognuna delle residenze che ha creato di mettere una madonna in bella vista, per dare ai ragazzini una figura materna di riferimento, visto che non avevano una famiglia.
La donna che cuce: don Bepo si è occupato di insegnare un mestiere ai ragazzini che accoglieva per permettergli di costruirsi un futuro.
La macchina da scrivere: non tutti sanno che è stato anche redattore de L’Eco di Bergamo.
L’uomo con la chiave inglese: don Bepo si è occupato di insegnare un mestiere ai ragazzini che accoglieva per permettergli di costruirsi un futuro.
Alpaca e donna boliviana che cucina: don Bepo è andato in missione in Bolivia dove ha aperto una struttura tipo il Patronato per accogliere i ragazzini del luogo. I pasti condivisi erano uno degli elementi caratteristici di quello spazio. L’alpaca simboleggia la Bolivia. Questa scena è anticipata dal ritratto di don Bepo.